domenica 27 febbraio 2011

black swan

ieri sera ho visto uno dei film più attesi della stagione: il cigno nero. beh... sti cazzi!
il regista è veramente un sadico bastardo che gioca con lo spettatore in un vortice di emozioni, è audace in molte scelte, e solo con la scena iniziale ti fa sentire di avere investito bene i sogni del biglietto. dopo quella sequenza ti vien voglia di alzarti e chiedere insistentemente di rivederlo subito perchè non riesci a fare a meno di pensare a quell'istante in cui la portman ti fissa negli occhi. su di lei credo siano stati detti fiumi di lodi...beh se li merita tutti, o anche di più. un'interpretazione splendida, non c'è stato un solo istante in cui non abbia pensato a quanto era brava, veramente emozionante. la sceneggiatura è ben scritta ci sono dei bei dialoghi serrati e geniale i 2 minuti buoni di dialogo solo a campo e controcampo in primo piano che non ti pesano per nulla nonostante queste iquadrature accademiche...certo i due attori aiutano un sacco. buoni anche gli altri attori, la madre in alcuni momenti mette i brividi, la kunis trasmette sessualità con niente per poi riprendere la faccia da brava ragazza in un istante e vincent assoltamente bravo e nel ruolo.
insomma lo ammetto mi è piaciuto, ma proprio tanto! (a dispetto di quello che pensavo) certo è tosto, ma tosto forte... il vietato ai minori di 14 forse dovrebbe essere anche di 18, non tanto per le scene di per sè (una o due sono un po' crude) ma per il contesto in cui vengono presentate. io, che per rilassarmi quando sono nervosa mi leggo le biografie dei serial killer, in 3-4 occasioni avevo il magone e il fiato corto, quindi sconsigliato assolutamente ai deboli di cuore perchè non te lo godi proprio se sei disgustata/terrorizzata.
di sicuro ricorderò per un bel po' il balletto della portman in veste di cigno nero, veramente divino e emozionante... e lo dice uno che non riconosce un tango da un ballo di gruppo...

giovedì 24 febbraio 2011

4° regola del lasciarsi

è inutile, sex & the city è proprio una fonte indiscussa di verità. in una puntata carrie elenca le regole del lasciarsi, ok lei parla del suo mr big, ma si possono adattare facilmente a situazioni simili direi. la quarta è: non smettere di pensarci neanche per un minuto perchè è proprio allora che apparirà.
io stamattina mi sono svegliata alle 8 ma serena e rilassata, ero entusiasta per il gioco che finalmente sono riuscita a istallare ieri sera e pronta per una giornata di nerdaggio, colazio con burro e marmellata, insomma tutto ok. mi vesto al volo con le prime cose che trovo a malapena mi pettino e esco per una commissione veloce nella banca sotto casa. cammino canticchiando, c'è il sole, insomma non sembro neanche io. poi a due passi dalla metro vedo qualcuno che rallenta, mi fissa, "ciao". in due secondi vengo portata sulla terra in caduta libera e mi sfracello su quel marcapiede. cioè oggettivamente quant'è possibilità ci sono di incontrare qualcuno così casualmente, ok che abita vicino ma ci saranno stati 5m al massimo in cui potevamo incrociarsi visto che veniamo da direzioni diverse e in mezzo c'è la metro, ed eravamo lì di fianco alle scale. insomma bastava che uscendo trovassi la solita signora sulla porta perdevo 30 secondi e la mia giornata sarebbe continuata cantando. invece no, imbarazzati saluti, formale scambio di informazioni sulla giornata in entrata e poi un veloce defilarsi...
certo che io non devo proprio essere di buon umore eh? succedono le peggio cose quando la clock è di buon umore, probabilmente questo incontro mi è stato mandato per evitare disgrazie peggiori...

martedì 22 febbraio 2011

ho i superpoteri

è ufficiale: la clock ha i superpoteri, e non robetta come leggere le menti o spostare oggetti, no. la clock ha i poteri del più grande, di magneto!
l'ho scoperto ieri sera quando mi stavo accingendo a prelevare al bancomat, ma non mi accettava la carta... non ci ho messo molto a capire il problema visto che mi era già successo due volte in meno di un anno: smagnetizzato. di nuovo. è qualcosa di impossibile statisticamente, soprattutto visto che poi oggi ho provato con la prepagata e zac, smagnetizzata anche lei. quindi fanno 4 carte in meno di un anno. dopo la prima volta ho cambiato dove li tengo, sono stata attenta a dove l'appoggio, ma soprattutto la prepagata non la uso mai e la tengo nel cassetto del comodino. l'unica cosa che è comune a tutti e 4 gli eventi sono io. insomma smagnetizzo le cose...
naturalmente dopo questa epifania mi sono messa a ripensare a varie cose e ho trovato un saco di indizi:
- mio padre scarica gli orologi di metallo con il polso, se sono di plastica no quindi è qualcosa che si conduce
- mio zio ha un problema simile con gli orologi, ma solo al polso sinistro
- ogni tanto la gente al telefono con me sente dei rumori strani come di scariche elettrice
- un'amica ha un'amica che ne smagnetizzava uno al mese e non si è mai capito perchè
oggettivamente converrete che non ci sono altre spiegazioni logiche...quindi da oggi dovrò andare in giro con un mantello rosso a combattere per i diritti dei mutanti come me...cavolo mi serve un nome adatto!!!

sabato 19 febbraio 2011

fumetti

oggi pomeriggio sono andata al books & brunch per un pomeriggio fumettistico. è stato strano perchè da quando sono qui ho lasciato un po' da parte il mio primo amore, per il cinema. oggi ho sentito il richiamo molto forte e l'ho seguito. sono molto contenta, il locale è carino è giusto a metà strada tra casa mia e della mia attrice, quindi già immagino di darci appuntamento la per uno spritz ogni tanto. oggi poi c'erano tanti personaggi del mondo del fumetto, che non conoscevo perchè i miei amici sono più che altro del nord, però mi sono sentita subito a casa. quell'ambiente è stato il mio ambiente per anni, ha caratterizzata un'intera mia relazione e mi mancava tanto. tornare a casa con un disegno, fare battute stupide che solo pochi nerd capiscono, ci mancava solo il discutere su chi è più forte tra la cosa e hulk ed eravamo a posto.
per quanto il cinema sarà il mio lavoro, il fumetto rimarrà per sempre il mio vero grande amore, non c'è niente da fare.

a ruota libera

oggi la clock è malaticcia. era qualche giorno che avevo mal di gola e la giornata di ieri ha dato il colpo di grazia, ma sono contenta. l'importante è essere riusciti a portare a casa le riprese, ora posso anche permettermi un weekend a casa ad oziare e riprendermi. in questo sono proprio veneta doc, l'importante è finire il lavoro! ma forse è meglio non toccare l'argomento sulla mia terra d'origine visto che sono giorni che vedo dappertutto su facebook commenti di veneti che si dissociano dal festeggiare l'unità d'italia. mi fa venir voglia di smettere di parlare per non far sentire l'accento, è terribile pensare che qualcuno possa vergognarsi di dove è nato. io sono così fiera e contenta, ho sempre portato il mio accento con gioia e tengo vivo il dialetto ogni volta che posso, pubblicizzo la mia città e mi arrabbio quando mi chiedo: ma lì cosa c'è di interessante? ora sono fiera di dove mi trovo più che di dove sono nata. sono fiera di essermene andata e aver voluto vedere coi miei occhi com'è l'italia invece di restare a dare giudizi dall'alto. ora la mia troupe, la mia famiglia, comprende persone dalle più disparate parti d'italia e potrei dire che:
- i veneti sono dei cazzoni buffi che però portano il buonumore
- i siciliani sono puntigliosi e con l'ossessione dell'organizzazione
- i laziali sono affidabili e protettivi
- i lombardi sono ritardatari ma ottimi cuochi
- i calabresi sono suscettibili ma versatili
- i lucani sono distratti ma estremamente buoni
lo so bene che non tutti sono così, ma secondo le regole comuni sembra basti conoscere uno per sapere come sono tutti quelli della sua città/regione/stato/continente/pianeta.
la clock ama questo stato che le ha permesso di conoscere così tante realtà diverse. ama che bastino pochi km per cambiare completamente paesaggio, cibo e persone. ed è felice di vivere qui in mezzo. certo continuerà a sorridere di fronte ad alcune abitudini buffe, continuerà ad arrabbiersi quando qualcuno dirà che la montagna è meno bella del mare, o che la polenta non sa di nulla, continuerà a dubitare dell'utilità in questo mondo del peperoncino in ogni piatto e a fare espressioni strane di fronte al dialetto altrui.
sono veneta e non sarò mai uguale a un siciliano, o un abbruzzese o trentino o pugliese...e proprio per questo vogliono conoscere il più possibile...perchè in fondo non sarò uguale nemmeno a molti veneti

giovedì 17 febbraio 2011

quando vederli scritti è troppo

l'esperimento sogni viene brutalmente archiviato dopo il sogno di questa notte.
dopo tanto tempo ho sognato un lieto fine a qualcosa che non un lieto fine non può averlo. era per domani, durante le riprese, qualcuno che arriva...la mia attrice che va a parlare, i classici: non puoi riportarla in quel caos d'infelicità ad aspettare te. solo che la risposta data era quella sbagliata, era quella tanto desiderata fino a poco tempo fa. mi sono svegliata felice e mi sono odiata per quella gioia. se non altro domani non sarò nervosa a controllare la strada, perchè tanto so bene che tutto questo di finale ne ha uno solo, e non è per nulla lieto.

lunedì 14 febbraio 2011

a san valentino ...

sono due notti che non sogno, o forse non ricordo, fatto sta che da un giorno all'altro sono spariti. so che questo non cambierà molto la vostra vita ma a me un po' mancano. visto che non ho più sogni da raccontare mi metto a parlare della mia vita...per la gioia e la disperazione di molti.
ebbene sì oggi è san valentino.
il giorno in cui i single si chiudono in casa e sperano che la giornata passi veloce e indolore, in cui gli accoppiati hanno grandi aspettative o un'incredibile ansia da prestazione...insomma un incubo. che poi sarà nato tutto un po' per sbaglio, me li vedo quelli della perugina a cercare una trovata di marketing finchè qualcuno non trova la storia di questo santo e pensa a far tornare di moda la festa e inventarsi un cioccolatino che diventi il simbolo dell' amore, al punto che se tu alla tua ragazza regali un ferrero non vuol dire che preferisci la nocciola intera e la morbida crema. no, tu non l'ami.
dopo tanti anni a fingere che questa festa non esistesse, con risultati molto scarsi perchè da settimane ci sono cuori dovunque, quest'anno la clock ha deciso di essere ottimista e felice a san valentino. no tranquilli non mi sono fidanzata, solo mi sono rotta di subire la gioia altrui. quindi basta piangersi addosso per tutti quelli che non ci amano, oggi la clock è stata felice per tutti quelli che lei ama...e ha funzionato! sono stata davvero col sorriso per tutto il giorno (certo forse la compagnia ha aiutato) da stamattina ho mandato messaggi a chi si meritava i miei auguri, scegliere le persone è stato facile, basta pensare a tutti quelli che ci sono nella tua vita, quando pensando a qualcuno istintivamente ti esce un sorriso sai che è qualcuno che merita il tuo pensiero. non sono state tante le persone a cui ho pensato oggi, 4 in tutto. per ognuna di loro è diverso l'amore che provo, ma in ognuno di questi casi il sentimento è forte. mi ha fatto bene questo, mi hanno fatto bene le risposte e sapere che in uno modo tutto nostro anche loro mi vogliono bene, ma non era fondamentale, non oggi. oggi è il giorno in cui devi dire quanto vuoi bene a chi ami... e ho forse sbagliato allora?

ps. lo ammetto, la mia attrice ha avuto il trattamento di favore e le ho comprato anche i cioccolatini...ma in fondo il primo amore è sempre speciale, no? :P

sabato 12 febbraio 2011

sogno #9

stanotte niente di eccezionale o inquietante. ho sognato che stavamo facendo le prove con gli attori per il nuovo progetto, l'unica cosa strana era la presenza di mio cugino come co-protagonista (non esiste neanche un co-protagonista nella storia) e che si comportava come un bambino rompiscatole e io lo zittivo, e la regista che in un momento mi è sembrata diventare mia sorella.

venerdì 11 febbraio 2011

sogno #8

ero da poco arrivata a casa in macchina da roma, con le mie sorelle decidiamo di partire per londra, solo noi tre. è ora di partire per andare all'aereoporto, la mia roba l'ha preparata mia madre, stiamo tutte aspettando che la sorella di mezzo (la solita) finisca di prepararsi, io le faccio pressione perchè voglio essere in anticipo per essere sicura, la grande mi prende in disparte e mi sgrida dicendo che così faccio peggio e di dirglielo con più tranquillità. quando siamo ormai pronte la grande mi chiede cosa c'è dentro il mio zaino e lo apro e mi rendo conto di colpo che la valigia l'ha preparata mia madre ma la mia roba è ancora in macchina, quindi avrà preso vestiti che non uso da una vita nel mio armadio. di corsa scendo e inizio a cercare nel bagagliaio della macchina, che di colpo sembra quello di un furgone e ci sono almeno una decina di valigie o contenitori vari. inizio ad aprire e cercare più velocemente che posso mentre le mie sorelle sono scese e stanno preparando la macchina, in più ci sono le mie nipotine e degli altri bambini indefiniti che giocano attorno alla macchina e parlano con me facendomi perdere altro tempo. alla fine la trovo ed è tardissimo, ma non riesco neanche ad aprire la valigia che mi sveglio.

giovedì 10 febbraio 2011

sogno #7

di stanotte solo immagini confuse e pochi ricordi.
c'era una mia zia, ma in una versione cattiva, sì proprio come le cattive dei cartoni.
c'erano dei bambini, uno era proprio piccolo, ma poi diventava di colpopiù grande, camminava e parlava pure un po'. l'ho portato a vedere lo studio che mia sorella aveva al piano terra a casa mia, ma non 'erano quasi disegni suoi, solo stampe di quadri e tanti specchi.
una macchina, credo fosse della mia coinquilina o di qualche amico, era stata super modificata, ma poi di colpo per qualche motivo non c'erano più i soldi per finire e rimaneva incompleta, anche per il motore era una bomba.
immancabile scena di sesso, nei sogni accozzaglia c'è sempre, non ricordo molto bene ma posso dedurre con chi fosse e qualche dettaglio, niente di nuovo comunque, anzi: ogni tanto ritornano.
i miei genitori partivano per un tempo indefinito, mia madre diceva un weekend ma sembrava fossero settimane da come ci comportavamo. mi lasciavano a casa di zii, che però avevo cambiato totalmente casa loro e io andavo in giro stupita a commentare. c'erano poi dei giocattoli che mi avrebbero fatto impazzire da piccola perchè erano di mighty max e io adoravo quel cartone, e c'era mia nonna, ancora viva anche se era buffa ma tenera.

mercoledì 9 febbraio 2011

sogno #6

stanotte ero spettatrice nel sogno, nel senso che guardavo quello che succedeva da dentro ma non agivo nè qualcuno interagiva con me. ciò nonostante sentivodi essere più vicina a una delle due protagoniste in particolare, se non altro perchè la seguivo da prima.
c'è una ragazza che sta cercando sua figlia, che il padre ha portato via 8 mesi prima (il riferimento esatto dei mesi torna spesso) e di cui non ha notizie. non ricordo bene come ma riesce a ritrovarla e a questo punto inizia una lunghissima litigata tra le due, la figlia la accusa pesantemente di averla abbandonata (sembra quasi che non si vedano da 8 anni e non mesi) mentre la madre tenta di difendersi e di spiegare come non abbia mai smesso un secondo di cercarla ma il padre glielo aveva impedito. la cosa più strana in assoluto è che la figlia è grande, avrà 25 anni, e la madre avrà al massimo 4-5 anni di più, se non proprio la sua età.

martedì 8 febbraio 2011

sogno #5

nel sogno di stanotte era come se stessi guardando la tv perchè i miei pensieri erano proprio riferiti a dei programmi, però allo stesso tempo ero dentro il programma e lo vivevo. non ricordo bene molto, solo alcuni sprazzi racconto quello che ricordo meglio.
l'ambientazione era alla "Xena" per capire, c'era una sorta di labirinto fatto da stretti cunicoli fatti di legno o canne di bambù intrecciati, era strano perchè si vedeva benissimo che eravamo in superfice e era giorno, era come fosse un gioco il dover affrontare quel labirinto , c'erano ostacoli e piccoli ponti; come da migliore tradizione c'era anche una tizia che correva con me e che mi ostacolava e io ostacolavo lei.
inizia come episodio di "How i met your mother" con il protagonista fuori da un teatro, e io penso che non può essere un episodio che non ho visto perchè li ho visti tutti, quindi probabilmente non me lo ricordo, infatti subito dopo c'è una scena con una battuta chemi ricorda una puntata, però la scena è totalmente diversa e io sono la protagonista. la battuta non la ricordo ma sono a una reception che aspetto qualcuno e continuo a chiedere alla tipa dietro al banco, lei mi dice di fare una sorta di puzzle-indovinello prima di poter vedere il tale. io comincio a farlo e consiste nel trovare l'ordine in cui si incastrano i vari pezzi di marmo del banco, seguendo le venature per capirci, per ricostruire quali pezzi erano attaccati e sono stati tagliati; inutile dire che trovo la cosa inutile e dopo un po' lo faccio notare a quella dietro il banco che nel frattempo è diventato un uomo, il Brian di "Queer as folk", che con un foglio in mano fa una battuta dandomi ragione sull'inutilità della cosa, ma aggiungendo che comunque dovevo farlo se volevo vedere il tale. mentre sono lì a guardare il bancone esce quello che stavo aspettando e gli corro dietro, facciamo un discorso strano che non ricordo, so solo che si parlava di genetica e di figli, o trasmissioni genetiche...
di colpo sono in macchina con dell'altra gente che sembro conoscere, arriviamo a una rotatoria e io mi blocco perchè è la stessa vicino a casa di un mio amico dell'università, da qui parte un flashback (e nel sogno è proprio un ricordo) di noi che ci troviamo li con delle macchine per partire per un giro con degli amici venuti su da roma (cosa realmente avvenuta) e poi continua e io sono piccola e giochiamo a calcio tra le aiuole della rotatoria, che è piccola e passano poche macchine, con quello che penso fosse il mio amico da piccolo (cosa impossibile perchè sto ragazzo l'ho conosciuto a 21 anni) finisce il flashback e le persone in macchina con me mi esortano a partire mentre io spiego loro perchè mi sono bloccata e i miei ricordi.

lunedì 7 febbraio 2011

sogno #4

sono con mia madre, ci stiamo nascondendo da qualcosa, siamo come ricercate. ci muoviamo lungo le strade di soppiatto. dobbiamo andare a recuperare la mia macchina, ma per farlo dovremmo passare di fianco a una macchina con dentro un mio zio, decidiamo di provarci comunque ma ci vede, noi salutiamo e facciamo finta di niente, poi corriamo al parcheggio, ma qui la macchina non c'è, ci eravamo dimenticate che oggi l'avevamo parcheggiata lungo la strada, quindi torniamo indietro. metto in modo e partiamo, arriviamo in una specie di scuola, ma mia madre non è più lei ma è una mia amica, entriamo in classe e ci sono altre due amiche che ci stavano aspettando e ci sediamo vicino a loro, sembra una lezione universitaria con tante persone e un professore distratto.
di colpo sto uscendo da messa, da sola mi giro e vedo degli amici di mia sorella e uno mio, ma di casa. chiedo loro che ci fanno qui, siamo in montagna, la chiesa è in mezzo a un bosco sembra. loro mi dicono di essere li per una vacanza e io mi comporto come se li ci vivessi, o comunque conoscessi molto bene quel posto. ci avviamo lungo una strada e loro recuperano un tizio che gli indica che strada prendere per dove devono andare, è distante dalla città e io devo andare la a prendere un bus o la metro, qualcosa, per tornare a casa, ma mi sembra poco gentile lasciarli così quindi per un pezzo li accompagno lungo il sentiero, vediamo anche della gente buffa nel bosco e chiaccheriamo. quando il sentiero spunta sulla strada io li lascio e vado a destra verso la città. arrivo dove vivo, è una specie di campeggio ma non di quelli organizzati, sembrano più che altro delle tende messe li, non c'è una mia tenda, porbabilmente e ne sto per andare e l'abbiamo tolta, noto però le due che ci sono. una, è di una coppia con un bambino, è messa in pendenza molto forte, e mi ricorda che penso che di sicuro non avranno problemi con l'acqua che scende lungo il terreno, mentre ce n'è una in piano perfetto e io penso che così di sicuro l'acqua si ferma sotto la tenda [sì lo so questo punto di vista sulle tende è assurdo] .io sto litigando con qualcuno perchè voglio che si costruisca un riparo in un punto li vicino che per qualche motivo è importante e ci oassa tanta gente, ma a quanto pare piove sempre. insisto per qualcosa anche di piccolo, un tetto e 4 muri anche di plastica o una tenda, in fondo non ho mai visto una tenda che non restista a qualsiasi intemperia [balle] l'importante è avere un riparo, non riesco a convincere il tizio perchè dice che non ci sono fondi o comunque non è una priorità, io me ne vado ma per nulla rassegnata, anzi arrabbiata sto per andare a costruire io qualcosa.
sono a casa, è caldo e tutti sono a dormire, probabilmente è primo pomeriggio dopo pranzo. io giro per la casa e cerco di decidere cosa fare, c'è la tv in cucina, poi un computer grande sempre in cucina e posso installarci dei giochi, così evito di intasare il portatile, poi c'è una specie di edicola, di mio cognato, nel nostro corridoio tra i vari giornali ce n'è uno che regala uno strano gioco da tavolo che non ho mai visto con delle palline e rampe, mi incuriosisce ma non posso prenderlo perchè non posso comprarlo. vado in bagno e trovo nel water dei cartoni della pizzza vuoti mi stupisco molto della cosa e mentre mi chiedo che ci fanno li mia madre si sveglia e si mette in cucina a guardare alla tv dei documentari sugli animali. io mi rattristo molto perchè ora non posso più né guardare la tv in cucina né usare videogiochi perchè non voglio assolutamente giocare sul portatile. mi metto in corridoio a giocare con dei giochi in scatola stupidi, sono per bambini, anch'io di colpo sono piccola ma quelli sono da bambini proprio piccoli e stupidi, poi c'è un bambino con me, lui è super esaltato per quei giochi, mentre io guardo verso la tv e mi chiedo come fare per convincere mia madre a cambiare canale e cercare qualcosa di più intelligente, decido di aspettare che si alzi per qualche motivo e poi mi piazzo al suo posto come niente fosse, intanto mi tocca giocare col bambino.

domenica 6 febbraio 2011

sogno #3

stanotte dev'essere stata una di quelle notti in cui ho dato battaglia al mio subconscio, perchè mi sono svegliata più volte esausta ma senza ricordare nulla di quello che ho sognato.
mi è rimasto solo uno sprazzo di me che cammino per una cittadina strana, nè piccola nè grande, ho in mano il volantino di una pizzeria d'asporto e la sto cercando. cammino e trovo in una specie di piazzetta i banchi della chiesa e tutto quanto come per una messa all'aperto, c'è una grande icona dell'immacolata. solo sento dei canti che non c'entrano nulla anche se sembrano venire da li.
se riesco a farmi venire in mente altro aggiornerò, per ora buona giornata!

sabato 5 febbraio 2011

una clock al parco

oggi ho scritto tardi il mio sogno perchè sono stata fuori quasi tutto il giorno con la mia attrice. mi ha chiesto di farle delle foto da usare col curriculum, io avevo i miei dubbi di essere capace di farne di interessanti, ma si sa che lei ha più fiducia in me di quanta ne abbia io. siamo andate nel parco vicino a casa mia, è molto bello e grande. ci siamo state per delle ore, le ho fatto tantissime foto (e ben tre sono utilizzabili!!!) abbiamo passeggiato, parlato, guardato la gente e lei ha letto il mio ultimo racconto. è stato bello vedere qualcuno che legge, sorride e si emoziona con le tue parole, soprattutto se è qualcuno che non le ha vissute (l'ultima volta era troppo facile farla emozionare: parlavo di lei!) le avrò fatto un centinaio di foto mentre legge, è bellissimo vedere le espressioni cambiare sul suo volto e chiedersi a che punto si trova. mi dato coraggio, credo sia arrivata l'ora di far uscire di casa anche questo mio nuovo figliolo e farlo leggere un po', anche se in questo caso è particolarmente dura.
è questo il problema quando scrivi di cose così legate a te, in scrittura corri più veloce perchè conosci ogni emozione, però poi è dura vedere momenti così personali nelle mani di qualcun altro. la paura è che non ci veda la magia che ha vissuto tu in quei momenti, e questo può far perdere di valore anche ai tuoi ricordi. per questo non bisogna mai scrivere se non di cose passate, chiuse, che non si possono più modificare e che abbiamo superato. ci vuole un minimo di distacco altrimenti vedere il tutto lì, scritto nero su bianco brucia tremendamente. la mia ferita a volte brucia ancora, ma ormai riesco a vedere il tutto come non fosse successo a me, ma solo alla solita sfigata di quei racconti.

sogno #2

stanotte i sogni sono stati tanti e molto incasinati. alcuni talmente realistici che svegliandomi non sapevo se fossero successi davvero e ho dovuto controllare le chiamate ricevute per sapere se stamattina avevo un appuntamento con una persona o no. un paio sono riuscita a ricordarli e scriverli, sono staccati l'uno dall'altro, scritti in momenti diversi.
sono in una specie di ristorante giapponese, anche se sembra più che altro una casa di giapponesi, come fossero amici di famiglia e noi fossimo li per cena, anche se il clima era più da ristorante. c'è tutta la mia famiglia, stanno mangiando del riso con qualcosa, col senno di poi il cibo sembra più cinese per alcuni versi. io sono seduta sul pavimento che gioco con alcuni bambini (strano!) in particolare c'è una bambina bellissima che avrà 3-4 anni, mi ricorda molto più nipote più piccola, si chiama midori, anche se lei lo pronuncia male. la tengo in braccio e le faccio il solletico e scherziamo mentre qualche altro bambino mi prende da dietro e ride. ad un certo punto mia madre mi sgrida e mi dice di andare a prendere qualcosa da mangiare, la bambina stessa mi chiede qualcosa, non ricordo cosa di preciso, mi alzo e vado verso la cucina dove ci sono tutte le pentole, ma è praticamente tutto finito, c'è solo un po' di riso e qualcosa tipo carne. lo dico a mia madre che mi sgrida perchè dovevo alzarmi prima.
sono in una specie di cinecittà, o meglio dovrebbe esserlo ma non ci assomiglia molto, non sono sola c'è una ragazzina che non conosco, ma nel sogno la tratto come se la conoscessi bene. le mostro in giro poi l'accompagno in un minuscolo teatro di posa dove c'è una lezione di fotografia (credo ci fosse peppe) mentre le sto spiegando cosa succede e presentando un po' di gente, mi giro e ci sono i miei genitori. chiedo loro come hanno fatto a entrare e mi indicano un tizio che hanno conosciuto e che li sta portando da non mi ricordo chi di famoso, io faccio una battuta e li lascio andare. io e la ragazzina ci mettiamo a camminare, il posto ora sembra un campeggio da mare e la ragazzina sembra mia nipote più grande ed è in costume. inizia a piovere, lei cerca di camminare di lato e coprirsi sotto dei teli lungo la strada, non vuole bagnarsi. io sto in mezzo alla strada e mi gusto la pioggia felice, alla fine anche lei mi raggiunge e siamo fradice, io le dico che tanto non importa molto perchè ha il costume e si sarebbe bagnata comunque, ma lei non mi ascolta: da quando ci siamo messe a camminare cerca di dirmi qualcosa, ma io non le presto molta attenzione.

venerdì 4 febbraio 2011

sogno #1

sono in una spiazzo tipo parcheggio fuori da una chiesa, la vedo alla mia sinistra, a destra una serie di edifici, come fossero altri locali della parrocchia, è notte. entro in uno di questi edifici e mi ritrovo come dentro un capannone o uno di quei negozi di giocattoli giganteschi, infatti la prima impressione che ho è che sia quello. quelli che a prima vista mi erano sembrati però pupazzi in realtà sono pezzi di giostre. c'è un cancelletto per entrare e un uomo mi guarda, mi chiede che ci faccio li e vuole che me ne vada, io gli rispondo a tono (ma non ricordo che dico) lui ride e cambia atteggiamento,mi fa entrare e mi mostra il posto. lo seguo, gli dico che è sempre stato il mio sogno avere delle giostre, mi guardo attorno, ma non sono colorate o luminose, sono più che altro pezzi di lamiere e edifici che ruotano. sono molto belle e non danno per nulla un senso di pericolo, ma mi ricordano quegli edifici abbandonati che si vedono in alcuni film o videogiochi. ce n'era una in particolare composta da una serie di grandi finestre da capannone e portoni di lamiera color rame, io ho chiesto al signore con cosa ottenesse quel colore, lui mi risponde con un nome particolare e aggiungendo che non c'entra nulla col rame vero perchè quello diventa verde col tempo. intanto esce fuori e io continuo a seguirlo, ci ritroviamo su delle scale che danno sul retro della chiesa, passa uno che conosco, di casa, lui lo saluta.
mi sveglio.

presentazione

dopo un bel po' di tempo ritorta "i reami del sogno" ma con un clima un po' diverso.
ieri qualcuno mi diceva che la magia è da cercare dentro di noi, in questi ultimi tempi mi sono abituata troppo bene, avevo vicino persone che avevano qualcosa di speciale dentro. bastava prendere la loro mano e potevi vedere villaggi di fate e piccoli folletti. ora ho capito che non posso continuare come un parassita a cercare persone che mi diano una smossa e voglio iniziare a guardarmi dentro davvero.
detto questo sono pur sempre io, con le mie idee strane, per cui ho deciso di approfittare della partenza per un paio di settimane della mia coinquilina per un esperimento e ho riaperto questo blog. per quanto io non viva in una roccaforte tra i monti isolati, in questo periodo sarò comunque più sola del solito, ecco quindi perchè un modo per parlare con qualcuno; ma soprattutto voglio iniziare a scrivere i miei sogni. ho messo sul comodino un quadernetto e ogni volta che mi sveglio nella notte o alla mattina scriverò quello che ricordo...si accettano serenamente anche libere interpretazioni da psicanalisti arraggianti.
detto questo spero che questi reami del sogno vi piacciano come gli altri.
clock