martedì 29 marzo 2011

sogno #11

dopo due giorni a letto influenzata stanotte un sogno orribile che mi ha lasciato inquietata a lungo.
sono lungo una strada, fuori da un negozio di giocattoli, faccio parte dell' FBI o qualcosa del genere, intorno a me altri compagni, siamo reclute è una delle nostre prime missioni. siamo lì ed aspettiamo che succeda qualcosa ma non succede nulla, vado verso il negozio, c'è una ragazza annoiata che continua a ripetere che il proprietario non c'è e che dobbiamo ripassare se vogliamo parlare con lui, intorno alcuni agenti svogliati. vado dal mio capo e gli chiedo che stiamo facendo lì, mi dice che abbiamo ricevuto una soffiata che quel posto fosse un rifugio per clandestini cinesi (eh siamo pur sempre l'FBI) ma che è palesemente impossibile visto quanto è piccolo il negozio quindi ce ne andiamo. quando mi dice questo io penso che le persone potrebbero essere solo o sopra o sotto il negozio, così guardo in alto e vedo una botola semi aperta, faccio segno al mio capo che si complimenta con me e manda su una squadra, mentre il proprietario del negozio mi prende un braccio, stringe forte e mi accusa di aver rovinato la vita a quelle persone. mi stacco e lo mando via, so che e riceverò una lode per la mia perspicacia e sono felice, mi avvio verso una stanza dove si sono riunite tutte le reclute e stanno lì a ridere e scherzare mentre il resto della squadra fa il suo lavoro. ad certo punto sento delle urla dall'alto, alcune ragazze per tentare di scappare agli agenti escono sul tetto, sono agitate e alcune cadono giù, attraverso i vetri le vedo scivolare e cadere a terra morendo in posizioni assurde. sono 5 in tutte quelle morte a terra due da una parte e tre dall'altra, una sopra all'altra. altre persone scappano dal tetto ma non fanno molta strada, un'altra ragazza si ferisce e io chiamo il medico della squadra, ma sembra che io sia l'unica a vedere tutto questo. c'è anche una mia amica seduta, sta leggendo un libro, io lo scambio per un autore giapponese che ho letto, lei ride mentre legge, poi guardo meglio la copertina ed è un libro che parla di un deportato o qualcosa di simile. dall'altra parte della strada un bambino incuriosito dal rumore si avvicina e nell'attraversare la strada per poco non finisce sotto un camion, io sono disperata mi sento in colpa per tutto, piango in mezzo all'incuranza generale. guardo verso i corpi delle ragazze ed a un certo punto una si muove ma con dei gesti molto strani e violenti, io cerco di chiamare aiuto ma qualcuno mi dice che non è viva, sono solo i nervi che si muovono per l'ultima volta, rimane lì in una posizione molto innaturale, quasi a guardarmi coi suoi occhi vuoti.

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